Nel caso di crossbite posteriore, Teethan viene impiegato per compiere misurazioni affidabili al fine di caratterizzare lo stato di salute dei muscoli temporo-mandibolari prima, durante e dopo uno specifico trattamento. Nel loro caso clinico, infatti, Maddalone e colleghi hanno tenuto traccia di ogni cambiamento di strategia muscolare in un ragazzo undicenne, durante un trattamento di crossbite posteriore effettuato con espansore palatale rapido (RPE). La valutazione è stata effettuata.
- prima del trattamento (T0)
- un mese dopo l’inizio (T1)
- quattro mesi dopo
- un mese dopo l’inizio (T1)
- quattro mesi dopo
Passando da T0 a T1 è stato registrato un cambiamento non positivo della strategia muscolare dovuto alla rapida variazione occlusale a cui il soggetto è stato sottoposto durante il trattamento. Ciononostante, l’equilibrio iniziale è stato ripristinato in T2, a dimostrazione dell’abilità del soggetto di ritornare ad una condizione sana e di equilibrio neuromuscolare, probabilmente grazie all’alta neuroplasticità tipica di quell’età. Il monitoraggio dell’attività dei muscoli temporomandibolari e della sua evoluzione nell’arco del trattamento ha portato alla conclusione che, quando si ha a che fare con crossbite posteriore in un soggetto giovane, è altamente auspicabile un intervento tempestivo per sfruttare l’alta adattabilità del sistema muscoloscheletrico.
In aggiunta, la valutazione dell’attività dei muscoli masseteri e temporali permette allo specialista di formare una comprensione approfondita e completa dell’efficacia di un trattamento, come ad esempio l’RPE. Teethan permette ai professionisti dentali di eseguire queste valutazioni in maniera facile e veloce, fornendo un report intuitivo della funzionalità dei muscoli masseteri e temporali in relazione patologie specifiche e trattamenti ad esse correlate.
Reference
Maddalone M, Nanussi A, Varisco M, et al. Electromyographic Evaluation of Masticatory Muscles in a Young Patient with Crossbite Treated with Rapid Palatal Expander: A Case Report. J Contemp Dent Pract 2020;21(11):1279–1283.
